STORIA DEI VACCINI TRA RICERCHE E SCOPERTE STORICHE
Il termine vaccino deriva dalla scoperta del medico inglese Edward Jenner che per primo riuscì a trovare una cura contro il vaiolo in Inghilterra nel 1800; nel 1796, infatti, notò che durante l’epidemia le mungitrici che contrassero la variante bovina della malattia (cowpox) non si ammalavano a contatto con la variante umana (smallpox). Riuscì quindi a comprendere che qualche meccanismo ancora ignoto “proteggeva” da un nuovo contagio per la stessa malattia. Per confermare questa ipotesi Jenner iniettò del materiale preso da una pustola di bovino in un ragazzo di 8 anni; dopo alcuni mesi il ragazzo venne nuovamente inoculato, ma stavolta Jenner utilizzò la variante umana del vaiolo, che come da ipotesi non sortì alcun effetto.
Fu questa la prima vera prova di ciò che oggi indichiamo come “memoria immunologica”, cioè la capacità dell’organismo, e in particolar modo del sistema immunitario, di ricordare il contatto con un antigene (agente infettante) e di reagire ad un secondo contatto in maniera più rapida e intensa amplificando rapidamente la produzione di anticorpi (elementi di difesa) per combattere la malattia.
I SUCCESSI DOPO LA SCOPERTA DI JENNER
Dopo la scoperta di Jenner, i ricercatori tentarono di applicare lo stesso approccio del medico inglese per creare vaccini contro morbillo, sifilide e tubercolosi ma le ricerche non ebbero successo. Bisogna attendere le ricerche di Robert Koch e soprattutto di Louis Pasteur per registrare nuovi successi contro malattie infettive come tubercolosi, carbonchio e rabbia. I risultati più importanti per Pasteur si ricollegano alle ricerche sulla rabbia, dove per la prima volta venne utilizzata una versione attenuata del virus per poter stimolare l’immunizzazione contro l’infezione.
All’inizio del 900 l’epidemia di polio mette in ginocchio l’Europa e gli Stati Uniti, sarà prima Stalk e poi Sabin a mettere a punto il vaccino anti-polio che salverà milioni di vite umane. Al giorno d’oggi la Poliomielite non è stata ancora debellata.
Nel 1967, invece, l’organizzazione mondiale della sanità (WHO) decide di spendersi in prima linea per avviare una campagna di vaccinazione globale contro il vaiolo che l’8 maggio del 1980 sarà dichiarato definitivamente debellato a livello mondiale.
Altro importante successo nella storia della vaccinazione fu la scoperta del vaccino antidifterico a cura del medico e batteriologo Emil Adolf Von Behring, che gli valse il Premio Nobel per la medicina nel 1901.
“Cinque vite salvate nel mondo ogni minuto, 7.200 ogni giorno, 25 milioni di morti evitati entro il 2020. I vaccini aiutano a prevenire una serie di malattie di cui ci siamo dimenticati, sono stati così efficaci che abbiamo rimosso quanto abbiano cambiato e migliorato la nostra salute”.
(Prof. Alberto Mantovani)
QUANTO SONO “SICURI” I VACCINI?
Se con la definizione di “vaccino sicuro” intendiamo un prodotto che è totalmente esente da effetti collaterali, allora nessun vaccino è sicuro al 100%. Esattamente come nessuna attività umana è sicura: un certo rischio, per quanto piccolo esiste in tutte le nostre attività. Se invece per “sicuro” si intende un vaccino che solo molto raramente o eccezionalmente può provocare effetti collaterali seri e tuttavia questi sono considerati accettabili proprio perché quel vaccino difende da un pericolo più grande rappresentato dalla malattia, allora siamo di fronte a una definizione più aderente alla realtà. I vaccini attualmente disponibili devono passare rigorosi test di sicurezza prima di essere approvati per l’uso (negli USA da parte della FDA, in Europa da parte dell’EMEA, in Australia dalla Therapeutic Goods Administration).
Questi test sono obbligatori per legge e di solito sono eseguiti durante le fasi di preparazione del vaccino. Inoltre, la sicurezza dei vaccini è monitorata una volta che essi entrano in uso, tramite la segnalazione degli eventi avversi ai farmaci. (cfr. “vaccinarsi.org”)
ANTIVACCINISTI DELLA PRIMA ORA, MOVIMENTI NOVAX ODIERNI
Sin dalle scoperte di Jenner nel 1800, di pari passo al fermento innescato nei ricercatori per l’evidente progresso in atto, nacquero anche i movimenti antivaccinisti che all’epoca già trovavano un buon consenso adducendo tra le loro motivazioni alla protesta: motivi religiosi, etici e legati alle credenze del tempo.
Nell’ultimo ventennio ha preso piede il movimento “novax” che dichiara aperta guerra ai vaccini alludendo a manipolazioni che verrebbero effettuate nella loro creazione per innescare malattie o disturbi dalla nascita (o nei primi mesi di vita). Una delle teorie più famose portate avanti da questo movimento è la presunta connessione tra l’autismo e i vaccini; tale credenza trae origine dagli studi condotti da Andrew Wakefield che nel 1998 diffuse una pubblicazione su “Lancet” in cui asseriva la correlazione tra il vaccino trivalente (morbillo, parotite, rosolia) con l’autismo e alcune malattie intestinali; tale pubblicazione aumentò lo scetticismo nella popolazione che diminuì drasticamente l’utilizzo delle vaccinazioni con aumento dei casi di morbillo e delle sue complicanze.
SONO STATI EFFETTUATI STUDI APPROFONDITI SULLE TEORIE DI WAKEFIELD?
La risposta è si, oltretutto Wakefield, come afferma il “British Medical Journal” (rivista medica pubblicata con cadenza settimanale nel Regno Unito dalla British Medical Association), percepì un compenso in denaro per asserire la falsa evidenza fra il disturbo (autismo) e l’assunzione del vaccino trivalente. Fu inoltre comprovata la scorretta manipolazione dei dati sperimentali che portarono l’editore a ritrattare quanto precedentemente pubblicato.
Inoltre, in uno studio condotto in Danimarca in tutti i bambini nati tra il 1991 e il 1998 (successivamente la platea fu anche ampliata), si confermò la totale mancanza di connessione tra la somministrazione del vaccino trivalente e l’autismo non essendoci di fatto differenze di incidenza del disturbo tra i bambini in cui era stato somministrato il vaccino e i bambini che non l’avevano ricevuto (https://annals.org/aim/fullarticle/2727726/measles-mumps-rubella-vaccination-autism-nationwide-cohort-study).
È stata anche comprovata la totale mancanza di connessione tra Thimerosal (composto organo-mercuriale presente nei vaccini) e l’autismo; nonostante ciò il composto è stato rimosso dai vaccini dai primi anni 2000 in risposta alle paure della popolazione generale (cfr. Ball LK, Ball R, Pratt RD. An assessment of thimerosal use in childhood vaccines. Pediatrics 2001; 107(5): 1147-54)
Nel maggio 2010, al termine delle indagini del General Medical Council inglese, Wakefield è stato espulso dall’Albo dei Medici, per via del suo comportamento “disonesto, fuorviante e irresponsabile”, nel corso di “numerosi gravi episodi di cattiva pratica professionale” legati alle sue scorrette ricerche sull’autismo, e Lancet ha definitivamente ritrattato lo studio erroneo che aveva pubblicato nel 1998.