La nostra salute, dipende in gran parte da una alimentazione corretta e consapevole. Le nostre vite sempre più “multitasking” e dai ritmi lavorativi frenetici, ci portano a fare troppo spesso scelte errate e superficiali, dettate dal “mordi e fuggi”; siamo portati così ad escursioni alimentari in fast food, bar o tavole calde che solitamente si trovano a pochi passi dalla sede di lavoro e risultano quindi, più “comode”.
Fortunatamente, la spinta salutistica degli ultimi anni sta portando le grandi catene di “cibo rapido” ad adeguarsi alle richieste di mercato predisponendo, in alcuni casi, addirittura menù vegani o vegetariani. La strada da percorrere, però, è ancora molto lunga.
Una questione di qualità
Il vero problema della ristorazione “fast” è la qualità dei cibi che offre, in particolare: oli utilizzati, metodiche di cottura, elevata presenza di conservanti. Ad esempio, da alcune rilevazioni fatte negli Stati Uniti gli oli parzialmente idrogenati usati nei fast food contano circa il 15% di acidi grassi trans mentre le patatine fritte addirittura sfiorano il 45%!
Prova a leggere anche tu sull’etichetta nutrizionale degli alimenti che abitualmente consumi e comprenderai meglio a cosa stai andando incontro; un dolce, un’appetitosissima brioche servita con un fumante cappuccino e tante altre nostre abitudini quotidiane celano una serie di proprietà negative. Un esempio? “margarina proveniente da oli parzialmente idrogenati di palma e di colza”.
Caratteristiche e proprietà negative
Osservando accuratamente tutti i principali alimenti offerti, è abbastanza lampante che ognuno di essi possieda una o più caratteristiche negative quali: densità energetica elevata, basso quantitativo di acqua (bibite a parte), pochi sali minerali e vitamine; apporto notevole di: grassi saturi, idrogenati e colesterolo ma anche di saccarosio e/o dolcificanti e alcol. Infine, un basso quantitativo di fibra alimentare e un’alta razione di cloruro di sodio con annessa scarsa concentrazione di grassi essenziali
Rischi per la tua salute
Un’alimentazione superficiale si ripercuote sulla tua salute generale? Si, infatti i rischi sono direttamente correlati all’incremento del peso (massa adiposa), alla potenziale alterazione del metabolismo lipidico (ipercolesterolemia ed ipertrigliceridemia) e glucidico (iperglicemia e diabete); da non sottovalutare poi le conseguenze negative inerenti al gradiente pressorio/ematico (pre-ipertensione e ipertensione). Infine inducono una carenza in vitamine, sali minerali e fibra alimentare che sono facilmente riscontrabili in ortaggi e frutta fresca ed andrebbero assunti con regolarità. Le sostanze tossiche presenti nei cosiddetti “trash foods” sono soprattutto: acrilamide, idrocarburi policiclici aromatici, l’acroleina e la formaldeide; esse vengono liberate a causa di alcuni tipi di cottura quali: frittura, cottura alla piastra e cottura alla griglia; sono presenti sia negli alimenti fast-food, sia nell’aria delle cucine e/o sale dei ristoranti e di conseguenza sono dannosi sia per l’operatore che per il consumatore. Innescano, infatti, processi cancerogeni in vari organi od irritativi a livello delle mucose (nasali, orali od oculari).
Esiste una soluzione?
Più che di “soluzione” sarebbe corretto parlare di “consapevolezza”; è necessario infatti essere coscienti che la propria salute debba essere sempre una priorità rispetto a tutto il resto.
Non anteporre mai il tempo alla qualità, né il gusto alla salute. È riduttivo scegliere quelle soluzioni che considerano solo il gusto, sono geniali quelle che abbinano gusto e salute e per far ciò esistono anche professionisti a tua disposizione per aiutarti in questo “percorso di benessere”.
Oggigiorno, predisporre da casa un’insalata, un secondo o delle verdure non è più un’utopia ma, alla portata di tutti; la scusa di chi è “costretto” a mangiar male perché pranza o cena fuori casa, è un alibi non più accettabile. Se hai altre domande, perplessità o semplicemente necessiti di un supporto per una corretta alimentazione, prenota un appuntamento o visita il mio profilo.
Dr. Sergio Valerio Biologo Nutrizionista
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Email: nutrivalerio@gmail.com